Carpignano Salentino…”Teatro dell’assurdo”
Vladimiro ed Estragone sono i due personaggi della famosa opera di Samuel Beckett “Aspettando Godot “. Si tratta di un dramma costruito intorno alla condizione dell’attesa, “Aspettando Godot “. I due vagabondi stanno aspettando su una strada desolata di campagna un “certo Signor Godot”. Non vi è nulla sulla scena, solo un albero dietro ai due personaggi che regola la concezione temporale attraverso la caduta delle foglie che indica il passare dei giorni. Ma Godot non apparirà mai sulla scena e nulla si sa sul suo conto, né si è certi della sua esistenza. Egli si limita a mandare un ragazzo dai due vagabondi, il quale dirà ai due protagonisti che “oggi non verrà, ma che verrà domani”. I due uomini non fanno assolutamente nulla per cercare Godot, ma si lamentano continuamente del freddo, della fame e del loro stato esistenziale; litigano, pensano di separarsi (anche di suicidarsi) ma alla fine restano l’uno dipendente dall’altro. Ed è proprio attraverso i loro discorsi sconnessi e superficiali, inerenti argomenti futili e banali, che emerge il nonsenso della vita umana (tratto da wikipedia). L’opera di Beckett avrebbe potuto trovare ideale ambientazione a Carpignano Salentino nei giorni nostri, soprattutto da quando ad amministrare il comune vi è il Gruppo politico dall’armonioso nome “Arcobaleno”. Bel nome! Non c’è che dire! Peccato che di armonioso, fin’ora, vi sia stato solo il nome, perché nei fatti si è rivelato solo una “cuperta te pizzuddhri”, che perde continuamente brandelli di vecchia e multicolore stoffa di cui è composta, in preda ad una inarrestabile emorragia. E si! Perché, probabilmente, Samuel Beckett (premio Nobel per la letteratura), oltre ad essere stato un grande scrittore, drammaturgo e poeta (forse la più significativa personalità, insieme a Eugène Ionesco e Arthur Adamov di quel genere teatrale e filosofico che Martin Esslin definì come “Teatro dell’assurdo“) (tratto da wikipedia), sapeva prevedere anche il futuro; diversamente non si spiegherebbe come mai la sua famosa opera “Aspettando Godot” sia perfettamente sovrapponibile alla realtà politico sociale che Carpignano Salentino si trova a vivere alcuni decenni più tardi. I Vladimiro ed Estragone dell’Amministrazione Arcobaleno sono lì, fermi, insensibili alle principali istanze della collettività, pronti solo a bisticciare tra di loro, continuando a perdere pezzi per strada, tanto che si potrebbe parlare di vera e propria “epidemia”. Chi li osserva si rende conto del tempo che passa dal cadere delle foglie (n.d.r.: assessori, consiglieri e deleghe) che “cadono” in continuazione. Così continuando, l’albero amministrativo rischia di giungere alla conclusione del mandato elettorale completamente spoglio, nel mentre una foglia si posizionerà opportunamente sul corpo del nostro sindaco per celarne le nudità politico/amministrative. Per sperare di risolvere il problema, il Godot dell’Amministrazione Arcobaleno dovrebbe assumere sembianze divine ed operare una serie di miracoli. Bene farebbe il sindaco a dichiarare formalmente ciò che è già nei fatti, il fallimento della sua esperienza alla guida di una compagine improvvisata, evanescente, priva di capacità amministrativa e di qualsivoglia strategia politica. Non si può continuare a tirare a campare per altri tre anni; il rischio è che il paese giunga al 2014 stremato, dissestato e con tante occasioni perse, di crescita, di sviluppo e di ammodernamento. A Carpignano si sta assistendo ad un impoverimento quotidiano, giorno dopo giorno; ed anche i cittadini aspettano il loro Godot, che di questo passo non arriverà mai. Nonostante ciò, affermare che l’Amministrazione Isola non abbia fatto assolutamente nulla sarebbe ingiusto ed ingrato e non corrisponderebbe al vero, ma lasciamo a loro l’elencazione delle poche cose realizzate. In particolare, una cosa veramente buona il sindaco è riuscito a farla, anche se con colpevole ritardo: far sparire dalla vita politico/amministrativa del paese un “soggetto” della sua compagine,assolutamente inadeguato alla gestione della cosa pubblica; un “soggetto” che, sin dai primi giorni di amministrazione, ha dato l’idea di voler “comandare” più che di amministrare e gestire; un “soggetto” che non ha mai perso occasione per tentare di porsi sempre e comunque al di sopra degli altri, prevaricando ruoli e competenze. Dott. Roberto Isola, di ciò il paese te ne sarà eternamente grato, così come ti sarà grato se riuscirai a riallacciare un dialogo costruttivo con i cittadini, tutti i cittadini, anche coloro i quali alle elezioni hanno espresso la loro preferenza per la compagine avversa. Ad aspettare Godot a Carpignano non vi è solo l’Amministrazione Arcobaleno, vi è anche l’opposizione di Progetto Democratico. Pare che la cocente sconfitta subita due anni orsono non sia servita a nulla, che non si siano volute capire le vere ragioni di un così eclatante ed inaspettato insuccesso e si assiste al rimpallo delle responsabilità tra chi dice sia colpa dell’ex sindaco, che non sarebbe stato in grado di gestire le conflittualità interne per la scelta del candidato sindaco, e chi invece afferma sia tutta colpa del candidato sindaco prescelto, che non avrebbe compreso in tempo che buona parte dei cittadini non vedevano di buon occhio la sua candidatura, anche perché un suo insuccesso era stato già sperimentato in precedenza. Altri, invece, pensano che sarebbe stata inopportuna la ricandidatura di entrambi, rappresentanti di rilievo della due precedenti amministrazioni, i quali hanno salutato con favore la rinunzia degli altri amministratori uscenti nel segno del rinnovamento, ma non si sarebbero spinti oltre (n.d.r.: già, c’è chi si ritiene essenziale). Eppure, la squadra nel suo complesso appariva comunque innovativa, forte, giovane e vincente. Ma tant’è, il risultato non da adito a dubbi: si è perso e basta. Ed allora, oggi si notano i vecchi simpatizzanti e sostenitori del Gruppo di Progetto Democratico che vagano di qua e di là, senza una meta ben precisa, ancorati solo al ricordo dei giorni belli e romantici, di quando ci fu il passaggio dalla “Sinistra Unita” a “Progetto Democratico”, speranzosi che tutto possa ritornare com’era (ndr.: ecco il loro Godot). Anche qui, il trascorrere del tempo viene scandito dall’abbandono e dall’allontanamento dei tanti giovani speranzosi e di altre fuoriuscite dal gruppo , di tutti coloro che non ci stanno a sottostare a certe vecchie logiche, talvolta solo apparentemente democratiche, di coloro che non ci stanno a subire ricatti politici dal “capriccioso” di turno, di coloro che ritengono debbano essere prima chiariti nitidamente alcuni “passaggi”, che occorra fare veramente chiarezza, stabilire dapprima le regole del gioco e che le stesse devono valere per tutti. I sostenitori ed i simpatizzanti del gruppo di Progetto Democratico, soprattutto i più giovani, bene farebbero a svegliarsi dal sonno profondo in cui sono improvvisamente piombati con la fine delle due amministrazioni Marrocco, guardarsi attentamente intorno e poi pretendere da subito vera chiarezza e trasparenza da parte dei leader del gruppo, senza ipocrisia e falsità. Solo così si potrebbe provare a ricostruire un nuovo Progetto Democratico al passo con i tempi, forti dell’esperienza del passato e rinvigorito da nuove energie, un Progetto Democratico non selettivo e presuntuoso, ma inclusivo e sensibile alle istanze della società civile e dei movimenti, un Progetto Democratico che si ponga come baluardo di una vera democrazia, rispettoso delle idee di tutti, ritornando a proporsi come una buona forza di governo del paese. Ma questo, forse, rischia di essere il Godot di chi scrive.
Consigliere Giulio Schito
Movimento La Puglia per Vendola di Carpignano Sal