INTERNET COME UN RASOIO
Luglio 2011: Anders Breivik, prima di causare una strage in Norvegia, annuncia le sue malate intenzioni su Internet. Aprile 2015: l’Isis continua a lanciare messaggi minatori e propagandistici sul web. Agosto 2016: una ragazza, vittima del cyberbullismo, decide di togliersi la vita. Questi eventi – solo alcuni fra le centinaia che si verificano ogni giorno nel mondo virtuale – fanno capire come ormai molte persone facciano un uso distorto di Internet. Verrebbe quindi da chiedersi se i social network abbiano ormai perso di vista i loro scopi iniziali.
In realtà, la maggior parte di essi non è né buona né cattiva, semplicemente ha fini diversi a seconda delle intenzioni dell’utente. Infatti come dice Bauman – studioso della civiltà postmoderna – “internet rispecchia la nostra umanità”. Ed ecco che esistono persone che ne fanno uno strumento malvagio, per seminare la paura e il panico. Ad esempio i moderni estremisti islamici, con i loro video di terrore. E mentre questo potrebbe essere un riferimento apparentemente lontano dalla vita quotidiana, ce ne stanno tantissimi altri molto più vicini a noi. Ogni giorno centinaia di persone in tutto il mondo vengono denigrate proprio sulle più famose piattaforme virtuali dai cosiddetti “cyberbulli”, che non fanno altro che nascondersi dietro una maschera d’arroganza e ignoranza. Ed è per questo che molte volte le reti internet, che dovrebbero essere viste come una possibilità di integrazione e miglioramento dei rapporti interpersonali, diventano piattaforme degradanti.
Ma bisogna anche ricordarsi di quelle persone che continuano a usare il web in modo adeguato, come strumento per informarsi e per informare. Inoltre, i vantaggi di internet sono davvero smisurati: mentre la realtà che ci circonda è più affidabile ma più vincolante, i social network permettono invece uno spazio in cui tutti sono liberi di esporre pubblicamente le proprie idee e, come sostiene Alec J. Ross – ex consigliere all’innovazione di Hillary Clinton – “I new media spostano potere dalle gerarchie ai cittadini, consentendo una maggiore partecipazione civile e politica”.
Per citare ancora una volta Bauman: “Internet è solo uno strumento, non è né buono né cattivo. Come un rasoio. Lo puoi usare per tagliarti la barba, ma anche per tagliare le gole”.
Elena Chironi