La crisi non mette in crisi
A partire dal 2008 siamo attanagliati da una crisi economica che tutti dobbiamo imparare a superare.
Sentiamo spesso al telegiornale alcuni termini di cui è bene chiarire il significato, cos’è la crisi? Per definizione la crisi è un periodo caratterizzato da una caduta della produzione, da disoccupazione e riduzione degli investimenti, tuttavia il saggio Albert Einstein affermava che: «La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi.». Egli intendeva dire che la necessità di superare la crisi ha da sempre portato l’uomo ad una crescita. Anche la crisi attuale, dunque, può essere superata, bisogna però trovare delle scappatoie, essere creativi, dare spazio alle Start-up che, in termini di New Economy, rappresentano delle piccole aziende che lanciano sul mercato delle idee innovative, solitamente nel campo delle nuove tecnologie.
Per raggiungere i propri obiettivi, le Start-up, come tutte le imprese, necessitano di un modello di business ben definito, ossia dell’insieme di soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggi, crescendo.
Al giorno d’oggi è indispensabile pensare in termini di “sviluppo sostenibile”, in modo da fare grandi cose pensando anche al sostegno e alla tutela del nostro ambiente sempre più inquinato. Tutti noi infatti consumiamo molte risorse, producendo tonnellate di rifiuti che spesso inquinano il sottosuolo se non smaltiti in maniera corretta; basta pensare a tutti quei rifiuti tossici che vengono smaltiti in maniera impropria dalle organizzazioni malavitose, e non fanno altro che inquinare il sottosuolo, compromettendo la fauna sotterranea e le falde acquifere.
Stiamo assistendo ad un processo di globalizzazione che, è innegabile, ha favorito le comunicazioni, la diffusione di notizie ed ha coinvolto nei cicli di produzione tanti Paesi sottosviluppati, permettendogli di avviare una fase di ripresa. Tuttavia le multinazionali sfruttano il lavoro di chi si accontenta di poco e fondano sempre più spesso fabbriche in zone del mondo che non hanno leggi solide sulla tutela dell’ambiente, quindi sono molto inquinanti.
Le forme di inquinamento, inoltre, sono molteplici, il nostro sistema ad esempio è saturo di radiazioni, anche luminose, che ci impediscono di vedere il cielo notturno per come è veramente, con tutte le stelle e le galassie coi loro incantevoli giochi di colori.
Tutti dobbiamo essere in grado di assumerci la responsabilità di quello che il nostro pianeta ha subito nei secoli, di cui pagheremo il prezzo.
Per superare la crisi in cui il mondo versa, l’impegno di tutti, a partire dai politici ai comuni cittadini, è essenziale: perché ognuno di noi, anche nel suo piccolo, può contribuire alla soluzione, mettendosi in gioco e usando la propria creatività. Inoltre bisogna offrire nuove prospettive ai giovani che hanno il diritto (ed il dovere) di prepararsi a sostituire la vecchia classe dirigente, che spesso si è dimostrata non all’altezza e ancorata alla propria poltrona solo per il profitto personale. I giovani hanno gli occhi giusti per trovare soluzioni semplici a complessi rompicapo, riuscendo anche ad aiutare il nostro pianeta che, speriamo, ci perdonerà delle angherie subite e ci ricompenserà.
Denise Petrachi