Lo strano caso del nome di Borgagne
Il piccolo centro di Borgagne è un luogo in cui l’indagine storica si scontra con grandi misteri, alcuni dei quali mai risolti. A partire già dal nome.
Il termine deriverebbe, secondo quanto ci dice Giacomo Arditi nel 1879, da “borgo d’agne”, ovvero un piccolo paese dedito alla pastorizia, vocazione che il centro ha portato avanti per secoli, arricchendosi di un numero elevatissimo di masserie. Ma sappiamo che questo non è l’unico modo in cui fu chiamato Borgagne nei secoli. Sempre Arditi ci informa che anticamente possedette anche i nomi di Basilea e Conca, il primo forse connesso con la frequentazione dei monaci basiliani, ai primordi della storia del paese (frequentazione attestata dalla presenza di diversi luoghi di culto rupestri nelle campagne circostanti); il secondo, Conca, evidentemente legato alla conformazione stessa del territorio, poiché Borgagne sorge in un piccolo avvallamento. Ma lo stesso “Borgagne” è scritto nei documenti storici con diverse grafie: Bruanya, Burgagne, Brucagne, Burgagna.
Ad ogni modo, ciò che rende questo caso toponomastico unico è il fatto che il paese, fino a pochissimo tempo fa, era conosciuto nei vicini centri grecanici (Martano, Calimera) con un nome griko, assolutamente differente da quello attuale: Vrani.
In particolare, dei martanesi che volevano recarsi a Borgagne erano soliti dire: “pame acàu ‘s to Vrani”, cioè “andiamo sotto a Borgagne”. Il fenomeno non ha nel Salento un termine di paragone, è un unicum. Un’ipotesi sull’origine di questo nome potrebbe portare al termine greco “ranìs”, che significa “acqua”: sarebbe un chiaro riferimento alla natura paludosa del paese, nel cui territorio non mancano altri toponimi di uguale origine (Padoloscella, Patulicchie). Paolo Stomeo, invece, insiste sulla possibilità che sia Borgagne che Vrani siano derivati da eponimi, cioè dai cognomi di qualche illustre personaggio. E la sua scelta ricade sempre nell’ambito greco. Per “Borgagne”, lo studioso ritiene che sia collegato al cognome ellenico “Burgan(i)as”, mentre per Vrani è più preciso: al tempo della dominazione bizantina, il generale greco Alessio Vranas, o forse un membro della sua famiglia, avrebbe lasciato il nome a un casale di sua proprietà in terra d’Otranto, su cui sarebbe poi sorto Borgagne.
Per quanto queste siano solo suggestive ipotesi, certo non ci dovrebbe stupire scoprire un giorno che l’origine del nome del paese di Borgagne sia bizantina: il sito era una “grancia” (una dipendenza) del monastero di San Nicola di Casole; monaci basiliani hanno lasciato dei dipinti affrescati sulle pareti della cripta di San Nicola, ancora oggi posta sull’altura dei Caliani in un terreno privato; appartenuta alla diocesi di Otranto, che dipendeva direttamente da Costantinopoli, Borgagne ha avuto rito greco fino al 1601!!! Senza contare che il paese è molto vicino a centri della Grecja come Carpignano, Martano e Calimera.
Borgagne, quindi, ha avuto un nome griko, cripte basiliane, rito greco: un passato purtroppo ancora in buona parte celato. Tocca a noi riscoprirlo e rivalutarlo.
Alberto Rescio