Risolto il giallo dei cipressi tagliati a Borgagne
Intervista al sindaco Marco Potì.
Nei giorni scorsi noi della redazione di Corte Grande abbiamo accolto e riportato il malcontento di alcuni cittadini di Borgagne, sul taglio dei cipressi al cimitero. La nostra è stata un’informazione libera che esula da qualsivoglia orientamento politico, la deontologia professionale ci impone di ascoltare i cittadini e informare in modo imparziale. Nonostante ciò, siamo stati designati da taluni cittadini come professionisti poco obiettivi perché non abbiamo dato voce all’amministrazione -Informare significa riportare un dato di fatto, noi lo abbiamo fatto onestamente ma abbiamo subito chiesto un’intervista al sindaco di Melendugno e Borgagne Marco Poti’.
Sindaco come mai i due cipressi situati all’ingresso del cimitero di Borgagne sono stati abbattuti?
Diciamo che per il cimitero di Borgagne c’è un progetto, anzitutto sono stati eseguiti dei lavori di ripristino del portone principale, e la manutenzione del muretto in pietra leccese, proprio in quel frangente mi è stato comunicato il problema riferito ai cipressi, che procuravano dei danni, sia alle strutture già presenti, infatti spesso i muri erano intaccati da una muffa nera, e poi ancora più grave, pregiudicavano la salute e l’incolumità delle persone. Mi veniva segnalato che qualcuno era caduto o ancora che un ramo secco avrebbe ferito qualcuno altro. Adesso partiamo da un presupposto univoco dove prima di tutto sono tenuto a tutelare le persone. La mia idea è che anche gli alberi come qualsiasi essere vivente hanno un ciclo di vita. Sono il primo ambientalista, non sono una persona insensibile ma, di fronte a problemi seri abbiamo preferito abbattere i cipressi, pensando già a una soluzione di arredamento verde nel cimitero. Stiamo già lavorando all’attuazione e la sistemazione dei vialetti, optando per una soluzione di pavimentazione naturale, con breccia fina per drenare l’acqua, ovvio che laddove abbiamo abbattuto i cipressi verranno impiantati altri alberi, magari meno invasivi, ricordo che nel progetto è previsto un numero notevole di aiuole per arredare ecologicamente.
Come mai non avete affisso un manifesto per informare la cittadinanza?
Ma il problema è questo: non posso ogni volta che devo far eseguire una manutenzione del verde organizzare un consiglio, abbiamo tanti problemi nel nostro comune. Non posso fare un referendum per tagliare due alberi, ci vuole poi un po’ di buon senso, da parte di coloro che creano la polemica, che per carità e condivisibile nel momento in cui è costruttiva. Da parte mia c’è sempre stata una grande disponibilità a qualsiasi comunicazione e interazione, facendo tesoro dei consigli, anche se spesso erano rimproveri gratuiti.
Pianterete nuovi alberi nel cimitero?
Certo è ovvio, abbiamo pensato di piantare diversi alberi, anche nella parte nuova del cimitero, un luogo sacro deve essere considerato un piccolo posto tutto Green. Al cimitero di Borgagne sono stati eseguiti diversi lavori di messa in sicurezza, di scolo dell’acqua piovana, sono stati fatti interventi mirati a migliorarne la fruibilità. Tra l’altro approfitto per rendere noto ai cittadini che tanti alberi sono stati piantati, nei pressi della scuola di Melendugnoe ancora a San Foca, i nostri interventi sono mirati a un miglioramento delle marine. Rendo noto come abbiamo partecipato a una gara per la riforestazione per alcuni suoli del comune che diventeranno una pineta. Tra l’altro proprio all’avvento dell’estate posso già dichiarare che forniremo un servizio turistico supplementare innovativo che coniuga l’abbattimento dello smog alla tutela del territorio. Infatti, sulle marine ci saranno dei mezzi ecologici, elettrici che trasporteranno i turisti e faranno la spola fra una marina e l’altra.
Cosa risponde alle tante provocazioni anche su internet?
Credo che la comunicazione sia l’incipit di una collaborazione politica, sempreché questo avvenga nella modo e nel tono più sereno possibile, viviamo tutti nel comune di Melendugno e ogni forma di progressione è riferita alla collettività. A volte non rispondo alle provocazioni perché mi sembra di cadere nel pettegolezzo. Sono pro social network ma ritengo che poi bisogna anche amalgamare le proteste e non farle diventare oggetto di polemica perché non diano il peggio del nostro territorio, che invece punta sul turismo, al progresso per il futuro.
Maria De Giovanni