pantaleo galiotta – cortegrandeonline.it http://www.cortegrandeonline.it Periodico di informazione della provincia di Lecce Thu, 03 Jun 2021 08:29:05 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.7.28 La questione meridionale http://www.cortegrandeonline.it/la-questione-meridionale/ http://www.cortegrandeonline.it/la-questione-meridionale/#comments Mon, 31 Aug 2015 16:05:37 +0000 http://www.cortegrandeonline.it/?p=14267 Il Direttore risponde alla lettera apparsa su Corte Grande di Pantaleo Galiotta. Carissimo Leo. Ho letto con interesse le tue considerazioni sull’abbandono del Sud da parte di tutti i governi che si sono succeduti dall’Unità d’Italia ai nostri giorni. Io, considerato l’importanza del problema, se mi permetti, avrei omesso quel commento sul voto ad alcuni […]

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Il Direttore risponde alla lettera apparsa su Corte Grande di Pantaleo Galiotta.
Carissimo Leo.
Ho letto con interesse le tue considerazioni sull’abbandono del Sud da parte di tutti i governi che si sono succeduti dall’Unità d’Italia ai nostri giorni. Io, considerato l’importanza del problema, se mi permetti, avrei omesso quel commento sul voto ad alcuni partiti (a favore di altro non detto ma sottinteso) se si vuole avere la speranza di migliorare (sintetizzo). Comunque, la libertà di opinione è bella anche se non condivisa. Veniamo a noi. Io penso che ognuno di quei governi ha fatto la sua parte, negativa. Il Sud, se non ricordo male, ha ricevuto camionate di soldi. Politici politicanti e imprenditori indegni di questo nome, hanno pensato prima di tutto ad accaparrarsi la propria quota parte e metterla al riparo, possibilmente all’estero, ad un loro personale tornaconto,  e, poi, a costruire le famose cattedrali nel deserto, ancor oggi monumenti al niente. Ora si ritorna a chiedere soldi per il infrastrutture al Sud. A gran voce. Ma cosa sono queste benedette infrastrutture? Strade? Siamo pieni. Fra poco dovremo abbattere qualche casa per farne posto. A Zollino, il mio paese, passano due strade importanti: la statale 16 (4 corsie) e la così detta Scorrimento veloce (4 corsie). Su quest’ultima le auto che passano in un giorno possono contarsi su le dita di una sola mano: che vergogna, soldi spesi al vento. Per non parlare delle provinciali. Salvo, poi, grazie ai soliti noti Movimenti, non far procedere l’unica arteria, veramente utile, la Maglie- Santa Maria di Leuca che annovera un numero notevole di morti ed allontana ancor più il sud del sud dal resto d’Italia. E, poi? Le strade finiscono, dopo aver riarricchito,come si diceva, i soliti imprenditori (sic!). Che, purtroppo, hanno anche i loro operai alle loro dipendenze. I quali scendono in campo a protestare per difendere quell’instabile posto di lavoro e, di conseguenza, rispondere anche alle attese dell’imprenditore. Il solito ricatto occupazionale, se vogliamo. E, continuiamo a chiedere infrastrutture. Le ferrovie? Una volta, nel corso di un dibattito, interloquivo con il presidente di un anacronistico ed antistorico movimento (secondo me), “Regione Salento”, Paolo Pagliaro. Indovina cosa chiedeva? Che il doppio binario raggiungesse Lecce e che l’autostrada Bari Lecce giungesse fino al capoluogo salentino. Roba da non credere: viveva- spero non più- sulla luna. Gli ho fatto notare che il raddoppio del binario era realtà da anni e che l’autostrada arriva a Lecce, anche se non si chiama tale perchè se così fosse bisognerebbe pagare il pedaggio che oggi non si paga. Dopo questo appunto ha cambiato atteggiamento dalla sicurezza incrollabile passando ad un più dialogante confronto. Ma di cosa stiamo parlando? E poi, quando abbiamo coperto  tutte le campagne di asfalto, cosa chiederemo ancora? Con molta franchezza, confesso che non sono in grado di suggerire alcuna soluzione. Il problema è enorme. Secondo il mio modesto punto di vista, fino a quando non avremmo imprenditori, appunto, degni di questo nome o, almeno, non attireremo qualcuno dal nord, noi, come meridione navigheremo sempre in mezzo ai marosi. Non dimentichiamo le varie Filanto. Si potrebbe, forse, adottare un sistema illustrato da Loredana Capone nel corso di un dibattito pubblico. Il metodo applicato dall’assessore alle Politiche industriali della Regione, per i nuovi insediamenti industriali, è quello di chiamare al contributo diretto delle imprese, laddove chiedessero un finanziamento pubblico. Di modo che, qualora volessero pilotare qualsivoglia fallimento, volessero delocalizzare, come- ahinoi- accade sempre più spesso, fossero anche loro a rimetterci. Almeno, ci penserebbero un attimino in più. Ora, scusami, quel che hai scritto, accusando i vari governi di ignorare il Sud (peraltro vero, in parte, come ho già scritto) non mi sembra di aver letto alcun suggerimento di facile realizzazione. I giovani. Per questi, il mea culpa dovrebbe partire dalle nostre (scusa se ti metto insieme alla mia vegliarda) generazioni. I ragazzi hanno se non la unica, unica delle poche, aspirazioni: partire nelle forze dell’ordine. Nessuno, o- almeno- gran parte immagina una iniziativa personale, un’idea da realizzare, un lavoro da crearsi. Per questo mi sono ed ho dato la colpa alla mia generazione. Ed ognuno di noi corre a trovare l’amico che possa dare una mano alle aspettative del figlio. Questo è. Si voglia o non accettarlo. Perché? Perché abbiamo loro trasmesso l’idea del posto dietro ad un tavolo. Fare il meno possibile. Generalizzo, naturalmente, anche se non va bene. Intanto, le nostre campagne languono. Lavorare in quei campi costa fatica e noi non li abbiamo abituati. Insomma: il discorso è complesso e di difficile soluzione. Per finire. Forse, anche questo governo si appresta ad elargire qualche soldo, senza farci sentirsi servi né padroni, ma sbagliando nuovamente, a mio parere, se lo fa così, semplicemente per tapparci la bocca. Ma lo chiedono tutti, politici, lavoratori ed imprenditori( sic!). Cosa deve fare, quindi un governo? Io credo, umilmente per quello che ho detto, che serva un progetto, di quelli veri che guardi al futuro. Genitori e scuola che trasmettano stimoli positivi ai ragazzi. Ed imprenditori, anche in questo caso, di quelli veri. Ma, è difficile trovare soprattutto questi ultimi.
Con amicizia sincera.
Fernando Durante

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