Tempio Crematorio di Botrugno: ATI replica al Comitato NO e Movimento Civico Apertamente
Dopo la conferenza di servizi preliminare alla costruzione del Tempio Crematorio di Botrugno, che si è svolta presso la Provincia di Lecce, continua l’accesa discussione tra ATI ed i contrari alla realizzazione del “Forno”, in attesa dell’aggiudicazione definitiva del progetto.
I sindaci dei comuni confinanti (Supersano, Sanarica, Scorrano, San Cassiano) hanno richiesto di poter valutare il progetto definitivo, mentre il dott. Serravezza, per motivi ideologici, non si è detto contrario all’impianto crematorio ma a tutto ciò che crea emissioni inquinanti. Gli enti convocati ARPA, ASL, PROVINCIA e SOVRINTENDENZA hanno richiesto il progetto definitivo dettando preliminarmente, ASL su tutte, le specifiche tecniche che dovrà rispettare.
Il movimento civico Apertamente e il comitato del No hanno espresso perplessità sul progetto ribadendo la contrarietà allo stesso. Ad oggi, le società componenti l’ATI restano in attesa dell’aggiudicazione definitiva per poter redigere e presentare il progetto definitivo, così come richiesto da tutti gli Enti preposti.
L’ ATI (associazione temporanea di imprese), assegnataria del progetto, afferma “Al di là degli aspetti ideologici e politici che muovono i detrattori del progetto, appare quanto mai curioso che il tecnico ambientale nominato dal Movimento Civico Apertamente e dal Comitato NO al crematorio, in sede di conferenza ha ribadito le sue perplessità verso l’impianto salvo poi essere colui che con la sua società analizza e certifica le emissioni della vicina fonderia di alluminio di Muro Leccese RUGGERI SERVICE SPA grazie alle quali, ogni anno, la Provincia di Lecce rilascia regolare Autorizzazione Integrata Ambientale. E’ plausibile che una fonderia di alluminio sia più salubre di un impianto che brucia unicamente legno naturale e resti umani composti per l’80% di acqua?”
“In conclusione giova precisare che i cimiteri così come oggi concepiti sono le discariche più pericolose perché non soggetti a specifici controlli – aggiunge ATI – infatti il percolato dei campi di inumazione può inquinare le falde e, oltretutto, i rifiuti cimiteriali (vecchie bare verniciate, zinco, vestiario) vengono bruciati in un impianto già presente a Lecce. Il Tempio Crematorio abbatterà tutte queste forme di inquinamento passivo anche in termini di ampliamenti cimiteriali e cementificazioni, tramite una tecnologia d’avanguardia, pulita, ecologica, moderna e rispettosa dei diritti di tutti, così come avviene in tutti i Paesi civilmente e culturalmente avanzati.”