Castrignano dei Greci: dichiarazioni del candidato sindaco Vincenzo Casaluci
È Vincenzo Casaluci il nome che mette d’accordo Pd e Udc. La sua candidatura viene ufficializzata attraverso un comunicato congiunto delle segreterie provinciali dei partiti che lo sostengono. Lo incontriamo il giorno dopo la sua investitura ufficiale.
La sua sfida parte con un ringraziamento “ai partiti che hanno fortemente voluto la mia candidatura. Sono contento da uomo di partito della fiducia che è stata riposta nella mia persona. Mi preme però sottolineare che, nonostante la mia candidatura sia stata ufficializzata dalle segreterie provinciali, la mia agibilità politica e nella formazione della lista è piena, totale. Anzi, è proprio da qui che voglio partire”.
“Il mio primo obiettivo” – dichiara Casaluci – “è quello di creare una lista fatta di competenze. Una lista dove il collante sia la voglia di fare, di mettersi a disposizione della comunità. Non voglio seguire le vecchie logiche della parentela, rappresentano un modo di fare politica vecchio, che non porta da nessuna parte. Una lista di giovani, di persone capaci è quello che serve alla nostra cittadina per risalire la china. Voglio mettere al centro la voglia di fare e le idee, è soltanto questo il criterio che voglio seguire per scegliere le persone che faranno parte della mia lista. Solo così possiamo risalire la china, ritrovando anche quell’orgoglio per nostra identità cittadina che ci ha permesso in passato di raggiungere traguardi importanti. È da quel senso di appartenenza che dobbiamo ripartire”.
Casaluci è un fiume in piena e si lascia trasportare dalla chiacchierata: “Ti racconto un aneddoto. Quando ero più giovane e andavo a scuola, il primo giorno dell’anno scolastico ero sempre eccitato, aspettavo con frenesia che l’insegnante chiedesse ad ognuno di noi alunni di presentarsi attraverso una piccola biografia personale, io non vedevo l’ora che arrivasse il mio turno. Per un motivo molto semplice, per dire che ero di Castrignano”.
“Per anni questa cittadina è stato un punto di riferimento per i paesi vicini” – prosegue il candidato di Pd e Udc – ” qui le iniziative commerciali, culturali, sociali sono sempre state tra le più riuscite, tra le più invidiate. Oggi abbiamo perso il primato, altri comuni sono stati più capaci di noi. A me piacerebbe tornare agli antichi fasti, questo però si può fare solo valorizzando il capitale umano, che non manca, ma spesso è stato trascurato. Soltanto valorizzando le risorse presenti sul territorio possiamo ripartire, fermare il declino. Il nostro compito è quello di metterci a disposizione, con umiltà. Spesso la politica è lontana dalla realtà, dai problemi della gente. Noi vogliamo lavorare per diminuire questo senso di distacco, volgiamo vivere la realtà di ogni giorno dal punto di vista del cittadino. Solo partendo da questo presupposto il nostro impegno ha un senso. Un altro aspetto che ritengo centrale per la qualità della vita di un piccolo comune, che può davvero fare la differenza, soprattutto in tempi di crisi economica, è l’attenzione per l’educazione civica. Spesso questa materia viene trascurata nelle scuole e anche dalle istituzioni. Noi invece vogliamo restituirle una dignità, il posto che si merita. È qui che spenderemo il nostro impegno maggiore, all’elaborazione di un programma di educazione civica che responsabilizzi i cittadini fin dalla più tenera età, solo in questo modo si può trasmettere l’amore per gli spazi pubblici, per le cose di tutti. E di pari passo restituire alla città tutti quelli spazi che attualmente sono inutilizzati, ciò potrebbe rappresentare una straordinaria occasione per valorizzare il nostro patrimonio comunale, riempiendo contenitori che oggi sono tristemente vuoti”.
“A questo voglio aggiungere” – conclude Vincenzo Casaluci – “anche che vorrei improntare l’azione politica della mia squadra alla massima trasparenza, deve ritornare centrale il ruolo del consiglio comunale. Basta agire esclusivamente con delibere di giunta, è deleterio. Il cittadino attraverso il consiglio può seguire da una posizione più privilegiata gli atti di una pubblica amministrazione, comprenderne meglio le scelte, il funzionamento. Ho quasi nostalgia per quei consigli comunali che duravano ore, che trasudavano passione”.
Marco Termo