Castrignano dei Greci: lo scenario politico a pochi mesi dal voto
Alla fine quasi nessuno vuole cambiare, tutto sembra racchiudersi nella solita geografia politica, nei soliti steccati personali.
La proposta delle primarie viene respinta al mittente. Salta, quindi, l’ipotesi di una discussione all’aria aperta, che avrebbe consentito ad un centrosinistra stanco di rigenerarsi con idee nuove, con la linfa della partecipazione. La proposta era stata avanzata dal circolo di Sel al Partito Democratico.
Quest’ultimo ha deciso di puntare sui metodi classici per individuare i candidati che si presenteranno alle elezioni che si terranno tra circa due mesi, si vota il 6 e il 7 maggio. Senza lo spartiacque delle primarie ognuno andrà per la sua strada.
Il Partito Democratico al momento risulta diviso. Da una parte il gruppo dirigente storico, quello rimasto vicino a Sandro Frisullo, che lavora per la candidatura a sindaco di Marilena Comi, attuale assessore ai servizi sociali; dall’altra il sindaco uscente Donato Amato, alla ricerca di un Papa straniero che metta d’accordo tutti.
L’identikit è quello di professionista, non della politica però, ma della cosiddetta società civile. Questo è quanto succede in casa Pd.
A questo punto è molto probabile che Sel correrà da sola. Impugnando la bandiera del rinnovamento, della discontinuità rispetto al passato. Incentrando la sua proposta politica su un programma che sappia restituire a Castrignano dei Greci una prospettiva culturale.
Trasferiamoci adesso nel campo del centrodestra. Sembra che ci sia in atto una ricongiunzione, una saldatura, in piena sintonia con quanto accade a livello nazionale con Casini che lavora al grande progetto di Uniti per l’Italia, c’è già il simbolo, tra l’Udc e il Pdl.
Ad un mese alla presentazione ufficiale delle liste, questi scenari appaiono piuttosto definitivi.
Marco Termo