“C’è di mezzo il mare”: il documentario di Giuseppe Pezzulla dai centri Sprar del Salento
Presentato al Parco della Chiesetta Balsamo di Lecce, il documentario prodotto da Arci Lecce “C’è di mezzo il mare”, del regista salentino Giuseppe Pezzulla racconta la vita, le storie, le difficoltà e le aspirazioni dei rifugiati e richiedenti asilo che vivono nel Salento.
Davanti alla telecamera di Pezzulla sfilano Zorah, Nawzad, Issofa, Martins e altri migranti beneficiari di progetti di accoglienza curati da Arci Lecce. Sfila la loro vita quotidiana, fatta di attesa e speranza dopo lunghi e drammatici viaggi attraverso l’Africa e il Mediterraneo. Pezzulla, coadiuvato in regia da Massimiliano Ciriolo, cerca di restituire un volto, un nome, una storia, al fenomeno della migrazione, intervistando i ragazzi con domande precise, stringenti: ne nascono racconti sulla situazione della propria terra d’origine, sulla fuga dalla disperazione della guerra e dei conflitti etnici, sull’angoscia di trovarsi su una barca in mezzo al Mediterraneo. La viva voce dei migranti racconta poi del sollievo di ritrovarsi vivi in Italia e della speranza di poter costruire una nuova vita partendo dalle attività che Arci organizza per favorire e facilitare l’inserimento dei nuovi arrivati nel contesto italiano: i corsi d’italiano e quelli di formazione per imparare un mestiere, l’inserimento lavorativo, le attività di socializzazione con il territorio, come Soffio Verde (la rigenerazione degli spazi a verde dei Comuni salentini) e la vita di comunità negli appartamenti della rete Sprar.
In “C’è di mezzo il mare” Pezzulla intervalla la quotidianità della vita dei ragazzi rifugiati con la rappresentazione mediatica del fenomeno della migrazione: mentre si sposta, in auto e in treno, da un paese all’altro del Salento, il regista inserisce in video spezzoni di trasmissioni radiofoniche, giornali radio, commenti. Un altro mare, da attraversare anche questo, fatto di luoghi comuni, diffidenza, generalizzazioni e sospetto nei propri confronti. Un mare che i migranti e gli operatori Arci cercano di colmare favorendo l’incontro con il Salento, la sua cultura e le sue tradizioni.
Girato tra Lequile, Castiglione, Soleto, Trepuzzi, Melpignano e altre comunità, il documentario offre uno spaccato di vita, un racconto in presa diretta di una realtà, quella dell’accoglienza dei migranti, che è ormai entrata a far parte del quotidiano del nostro territorio, facendo emergere l’importanza del lavoro delle associazioni che si occupano di preparare i migranti all’incontro con la società e la cultura italiana. Le immagini di Pezzulla hanno il merito di andare oltre ogni banalizzazione del mestiere e del lavoro dell’accoglienza, per restituire le speranze e le difficoltà di un mondo di frontiera, nel quale la sfida è traghettare i nuovi arrivati da una condizione di spaesamento alla piena cittadinanza, con diritti e doveri e salvare chi si trova sul territorio salentino dalla deriva dell’abbandono, dello sfruttamento, della solitudine.