Corigliano d’Otranto si mobilita contro la costruenda discarica
Se il Coordinamento civico, per bocca del suo presidente Prisco Piscitelli, annuncia il ricorso al Consiglio di Stato nel tentativo di bloccare la costruzione del nuovo impianto, dopo il ricorso al Tar firmato da tutti i sindaci del circondario, da parte sua, la sindaca, Ada Fiore, ha reso pubblica una ordinanza emessa nella scorsa settimana con la quale si ordina all’impresa costruttrice “di sospendere immediatamente i lavori relativi al catino della discarica sita in Corigliano d’Otranto S.P. 267 Corigliano-Soleto fino a revoca del presente provvedimento”.
Perché, come ha sostenuto Piscitelli, “nessuno può garantire che il sito non inquini”, né che non danneggi la salute dei cittadini. A dare nuova spinta alla protesta è stata la scoperta di deposito di liquido scuro al fondo dell’impermeabilizzazione. Di questo non si sa nulla e bisogna effettuare ricerche per scoprirlo. Sarà l’Arpa a scoprire il contenuto. Intanto, Piscitelli ha aggiunto che ci troveremmo di fronte ad una situazione sanitaria allarmante, con un aumento di morte per tumori pari al 25%, e di un bambino su 500 che si scopre affetto, “in presenza di totale mancanza di rispetto della salute dei cittadini, da parte delle istituzione preposte”.
Peraltro, la Fiore ha inviato un forte messaggio alla Provincia annunciando di non voler accettare nella discarica, rifiuti provenienti da comuni che non applicano il sistema di raccolta differenziata spinta, nell’intento di dichiarare la forte opposizione all’insediamento. E, poi, “nella nostra non esiste un deposito per il compostaggio”. Dall’opposizione in Consiglio comunale arriva la voce di Angelo Campa che ha sostenuto come l’iniziativa abbia i canoni di tempestività della denuncia non riscontrata in altre occasioni. “Siamo arrivati sempre in ritardo in altri momenti, per cui non siamo stati mai in grado di opporci ad opere devastanti. In questo caso abbiamo buone possibilità di riuscita”. Nel Piano regionale di tutela delle acque (L.R. 152) il territorio coriglianese viene classificato ad alto rischio. Poi, però, si aggira l’ostacolo del disposto con una postilla in cui si dice: “salvo per quelle opere già previste”. Ed in queste ricade- appunto- anche la discarica del luogo che, ricordiamo sorge su un serbatoio naturale di acque che dissetano gran parte del territorio a sud di Lecce.
L’ingegnere ambientale, Antonio De Giorgi, ha sostenuto che nelle motivazioni del reclamo le autorità chiederebbero di dimostrare che quello che sta per nascere fa male alla salute dei cittadini. Eppure, la vecchia discarica -che è confinante con la nuova- ha perduto percolato e su quest’ultima non esisterebbe alcuno studio, perciò “vogliamo verificare il rispetto delle norme comunitarie”. Per la messa in sicurezza del vecchio sito sono stati stanziati 500.000 euro, “voglio sapere come saranno utilizzati, vigilerò”, ha promesso una determinata sindaca.
Fernando DURANTE