Punzecchiature tra i Giovani Democratici e Rifondazione Comunista a Zollino
La lite che non giova a nessuno
I care (mi sta a cuore). Mutuo il cartello esposto all’ingresso della scuola di Barbiana, sul Mugello, in provincia di Firenze, dal suo promotore, il parroco don Lorenzo Milani, per parlare dello stato del centrosinistra a Zollino.
Erano gli anni 50, tanto tempo è passato, il priore di Barbiana non c’è più, ma i suoi insegnamenti fanno ancora scuola. Bene, io, invece, mi riferisco a quell’ipotetico centrosinistra di Zollino, costituito – per gran parte – da giovani. Da qualche settimana assistiamo ad un scambio di accuse, attraverso volantini, fra la sezione del Partito della Rifondazione comunista, e la dirimpettaia sezione del Pd, frequentata- in particolare- dai giovani del PD, GD.
A costituire il motivo dirompente nel dialogo fra le due anime, mai esistito -peraltro- è stata la pubblicazione di una critica anonima all’attuale amministrazione che vede -fra l’altro- la partecipazione di Rifondazione. Tanto è bastato per scatenare la reazione di quella parte di sinistra in paese. Non voglio entrare nel merito di alcuna delle posizioni. Dico quello che avrei, o non avrei fatto io. Intanto, non avrei pubblicato il documento anonimo, per quanto sobrio nei toni e nei termini. Ma, se i GD lo hanno fatto, immaginiamo che ne hanno discusso. Gli errori, qualora vengano riconosciuti, si pagano in politica. Non comprendiamo, altresì, i toni ed i contenuti da “non sai chi sono io” del volantino della sezione di Rifondazione.
Fatte queste dovute premesse voglio porre alcune domande. E’ politicamente produttivo questo scontro in atto, a poco più di un anno dalle elezioni amministrative che potrebbe (per me, dovrebbe) vedere le due anime composte in un’unica lista? Dove si vuole andare a parare? Con chi si vuole intraprendere un percorso? Se ancora esiste quel senso di sinistra, a chi giova questo litigio? Mi viene alla memoria l’episodio dei polli di don Abbondio di manzoniana memoria, laddove gli animali -seppur- a pochi passi dalla morte certa litigavano fra loro. Ed allora: conviene- politicamente- litigare ed essere destinati ad ingloriosa fine o superare alcune (troppe) incomprensioni, immolate sull’altare della propria causa, del proprio io? Ma, i due partiti hanno intenzione di correre insieme o si chiuderanno ognuno nella propri gabbia per auto gloriarsi, tradendo proprio quel ruolo di mediazione ed incontro a cui sono delegati? Io non so come andrà a finire questa storia, classica della serie di cui siamo campioni: facciamoci del male. Inutile, secondo me, ricercare chi ha iniziato o risposto, oggi è importante avere la maturità o il coraggio, di sedersi a tavolino e mettersi a discutere sul da farsi. Accantonando, se possibile, polemiche sterili che non portano da nessuna parte, se non alla sconfitta. Perché, le elezioni si vincono con un voto in più dell’avversario. Ed allora? A meno che, giochi oscuri non siano stati già fatti, confidiamo in un ripensamento da parte di entrambi ed il superamento di deleteri preconcetti per un incontro chiarificatore.
Fernando Durante