L’assessore Ripa si dimette
Alla fine si è dovuto dimettere l’assessore Ripa. Travolto dalle infelici esternazioni sull’omosessualità del presidente della regione Puglia Nichi Vendola. Il sindaco del capoluogo salentino Paolo Perrone, in evidente imbarazzo, per togliere il ghiotto boccone ai suoi avversari politici in campagna elettotale, ha accettato le dimissioni del suo assessore alla Mobilità.
Esternazioni, quelle dell’assessore Ripa, che hanno acceso un vero e proprio focolaio, travalicando i confini nazionali.
Del caso oltre ai quotidiani nazionali, si è occupato anche il quotidiano francese Libération, che commenta con ironia “il Paese ha bisogno di una legge contro l’omofobia”. Così tra chi vorrebbe organizzare il prossimo gay pride nella capitale del Barocco, chi scommette che grazie a questa formidabile campagna elettorale gratuita Ripa prenderà un sacco di voti, tra rimproveri e tiratine d’orecchi bipartisan. Ancora una volta la politica italiana si è mostrata al mondo con il suo volto peggiore. Quello dell’omofobia istituzionale, dell’incapacità di rimanere al merito dei problemi (l’assessore Ripa aveva iniziato il suo sproloquio parlando di sanità sulla bacheca Facebook del sindaco Paolo Perrone), della volgarità del dibattito politico, capace di sollevare soltanto spauracchi. E incapace di approvare norme di civiltà, come una legge che che riconosca l’aggravante dell’omofobia. Soltanto pochi mesi fa il Parlamento respingeva una proposta di legge in tal senso. Dimostrando l’incapacità di un classe politica di avanzare sul piano dei diritti civili, di staccarsi dalle pulsioni peggiori del Paese, ed indicare ad esso una prospettiva.
Tornando al caso Ripa, quindi, ancora una volta a risentirne è la qualità del discorso pubblico, ad uscire ancora più malconcia è la credibilità delle istituzioni.
Marco Termo