Legami di sangue per costruire nuovi ponti
A partire dal 1 gennaio 2014 si potrà donare sangue solo nei Centri Trasfusionali o presso le strutture trasfusionali accreditate, quali saranno nella nostra zona gli ex ospedali di Maglie e Poggiardo oltre alla Struttura Sanitaria Locale di Martano Questi ultimi si prevede saranno pienamente operativi dal 1 gennaio 2015. Le quattro realtà associazionistiche, riconosciute dal legislatore italiano come parte del Sistema Sanitario Nazionale con la legge n. 219 del 2005, ovvero Avis, Fratres, Fidas e Cri, avranno una nuova sfida: donare linfa vitale alle strutture trasfusionali tramite la condivisione di nuovi legami di sangue. Compito arduo, perché implica il superamento di una logica familistica per costruire nuovi ponti tra la propria sede e la struttura sanitaria più vicina.
Vinto un “BandoIdee2013” del “Centro Servizi per il Volontariato in Salento”, il “Gruppo Fratres di Carpignano” ha commissionato un video di sensibilizzazione all’associazione culturale “ArtEtika”, la cui faccia più nota è quella de “I Malfattori”. I suoi due attori, Sergio Orlanduccio e Gianpaolo Viva, il regista Enea Garrapa e il cameraman Domenico Ricciato, hanno messo a disposizione la propria professionalità e competenza per la scrittura, l’interpretazione, le riprese, il montaggio e la musica di questo video di sensibilizzazione. Concepito come spot, dati anche i fondi a disposizione, il video è cresciuto, nutrito dal loro civismo ed altruismo, fino a diventare un piccolo cortometraggio. In sostanza, i quattro hanno anche indossato i panni del volontario, il che è encomiabile e va detto, perché ridona speranza in sé e nell’altro in un periodo critico ed incerto come questo. Il messaggio che da questo Natale e dal 2014, data spartiacque nella cultura della donazione, avremo modo di condividere attraverso il corto è il seguente: “Dall’indifferenza all’impegno il percorso è lungo…oppure breve. Dipende da te!”.
L’Italia è agli ultimi posti in Europa per numero di donazioni del sangue e degli emocomponenti, come sa bene il dott. Fernando Valentino, Direttore del Centro Trasfusionale dell’ospedale “V. Fazzi” di Lecce.
In un incontro con le associazioni ha espresso le sue preoccupazioni sulla capacità della rete trasfusionale ed associazionistica di tenere il passo delle circa 160.000 sacche di quest’anno, in cui si è registrato un incremento dell’1%. A poter donare nei giorni feriali sarebbero per lo più studenti, casalinghe e pensionati, ovvero coloro i quali non siano inseriti in contesti lavorativi, soprattutto se privati, essendo poco probabile che si possano chiedere tanti permessi dal lavoro seppur per nobili motivi. E qui la prima problematicità: secondo il “Rapporto Censis-Fidas” del 2011, solo il 21% dei donatori periodici appartiene a gruppi di persone che non percepiscono stipendio o remunerazione. Inoltre, di tutti i donatori periodici, ovvero di chi abbia donato almeno una volta negli ultimi due anni, il 74.7% è occupato e di questo il 69% racchiude gli uomini. In sostanza, si è scoperto che la precarietà e l’incertezza sono alla base di un diffuso senso di inadeguatezza, in quanto ci si sente nella posizione di non poter dare. Se questa fascia sarà parzialmente indebolita dalla mancanza di donazioni festive e domenicali nella costellazione di sedi, presidi trasfusionali sino al 2013, la scarsità di donatrici e donatori giovani o pensionati sarà un lusso che il sistema paese non potrà permettersi. Come afferma il “Rapporto Censis” del 6 dicembre di quest’anno, il futuro è verosimilmente nelle mani di giovani e donne. Non sarà più solo una prerogativa maschile. Esclusione sociale, diffidenza, inadeguatezza, dunque, possono aver prodotto indifferenza negli scorsi anni. Così non potrà più essere. Che si sia occupati, inoccupati o disoccupati. Uomini o donne. Giovani o anziani. “Dall’indifferenza all’impegno il percorso è lungo…oppure breve. Dipende da te!”.
Pamela Cito
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