Sternatia: nuovo numero de “La Pulce” in distribuzione
Riceviamo e pubblichiamo l’editoriale di questo mese
Ahi fatìa…
Vorrei premettere, ricordando a chi tanto ostenta la trasparenza del proprio operato, che l’Albo pretorio online è il risultato di una legge dello Stato, la n. 69 del 2009. Nell’articolo 32 essa specifica che a partire dal 1° gennaio 2010 (termine prorogato al 1° gennaio 2011) “gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati”. Quindi , per legge, anche il nostro Comune ha dovuto pubblicare a partire dal gennaio 2011 le determine, i decreti, le delibere e le ordinanze che scandiscono quotidianamente l’attività amministrativa.
Dalla lettura di tali atti traspare spesso che il Comune di Sternatia si avvale di consulenti esterni provenienti da altri paesi (quando sicuramente avrebbe potuto consultare professionisti sternatesi) “considerato che l’Ufficio Tecnico risulta oberato di lavoro” (frase ricorrente…). Il lavoro di un ufficio tecnico è sicuramente molto impegnativo, anche se non oso immaginare come sia quello di un Comune più grande del nostro. Ma sarebbe bene che un tale professionista si preoccupasse maggiormente di rispondere alle esigenze non certo presuntuose dei propri concittadini, come il disbrigo di pratiche tecniche che richiedono a volte una certa urgenza. Non solo… Dovrebbe allargare la propria vista oltre lo spazio angusto di un ufficio, quando le giornate lo permettono, per osservare ciò che lo circonda: strade completamente dissestate a prova di caduta, erba alta in cimitero ed intorno la scuola… Non ci si spiega inoltre l’affidamento continuo dei lavori del verde pubblico a ditte esterne quando si potrebbe dare del lavoro onesto a tanti giovani o padri di famiglia locali.
Per non parlare poi della trascuratezza palese del nostro parco comunale: ritrovo pomeridiano di centinaia di giovani, che quest’inverno o all’inizio della primavera, tra l’erba folta avrebbero potuto giocare benissimo a nascondino e rompersi un dito tra i vetri rotti della stanza della memoria. Ma anche ritrovo di genitori con bimbi piccoli che ancora oggi prima di farli salire sui giochi devono farsi accuratamente un bel segno della croce…
Delos Desiré Maria