Tragedia sulla Gallipoli-Leuca, il conducente della Porsche si difende. Spunta una terza vettura
Continua a far parlare e riservare colpi di scena il terribile incidente che nella notte tra sabato e domenica scorsa sulla strada statale 274 Gallipoli- Santa Maria di Leuca nei pressi dello svincolo per Taviano e Matino, ha causato la morte di due persone. Una Yaris e una Porsche si erano scontrate frontalmente e a perdere la vita erano stati il 24enne Ivan De Blasi e la 23enne Jasmine Giselle Cherre Quintero, originaria dell’Ecuador e residente a Tricase. Feriti, invece, il fidanzato della giovane, un’altra ragazza (entrambi a bordo della Yaris insieme alle due vittime) e l’imprenditore che guidava la Porsche. Quest’ultimo ora è indagato per omicidio stradale. Secondo una prima ricostruzione, dopo lo schianto la Yaris è volata oltre il guard rail e si è incendiata; De Blasi non era riuscito a liberarsi dalle lamiere ed era rimasto intrappolato, mentre gli altri due occupanti erano stati sbalzati fuori dall’abitacolo, riuscendo così a salvarsi.
La bufera, quindi, si è scatenata intorno al nome di Luciano Villanova, il 38enne imprenditore di zollino che era a bordo della Porsche. Ora, spunta un’altra ipotesi che cambierebbe le carte in tavola. Secondo quanto dichiarato dall’avvocato del’imprenditore ai carabinieri ci sarebbe una terza auto coinvolta nella dinamica del drammatico scontro: “C’era un’auto che mi precedeva a fari spenti. L’ho vista all’ultimo momento e ho cercato di evitarla”. Ed è stato a quel punto che sarebbe avvenuto l’impatto tra la Porsche 911 condotta da Villanova e la Toyota Yaris con i tre ragazzi a bordo. “Uno scontro che non è stato propriamente frontale, a dimostrazione del fatto che c’è stato uno scarto verso il centro della carreggiata da parte di entrambe le macchine”. Sono state queste le dichiarazioni rilasciate ai Carabinieri dall’avvocato Stefano Prontera, che nella giornata di ieri ha potuto parlare con il 38enne, ancora ricoverato in ospedale. L’uomo è indagato a piede libero.
Maria Rosaria Passaseo, mamma di Luigi Ruberti, uno dei due superstiti allo scontro frontale, ma fidanzato di Jasmine Giselle Cherre Quintero, la ragazza morta, intanto, scatena tutta la sua rabbia dopo una giornata terribile, in cui ha potuto vedere il corpo senza vita della fidanzata del figlio. Non fa il nome, ma il riferimento è all’autista della Porsche è chiaro. Un urlo di dolore lancinante, quello della donna, rivolto al 38enne di Zollino, che in un attimo ha spezzato i sogni di tre ragazzi, distruggendo altrettante famiglie e gettando nello sconforto le comunità di Gagliano del Capo e Matino. “Io lo maledico, dovunque lui sia, per il dolore che ha causato alla mia famiglia, alla famiglia di Gisele e a quella di Ivan che hanno perso la vita. Chi ha fatto questo deve sapere chi era Gisele, chi era Ivan – continua la donna, in preda ad una commozione mai trattenuta – e chi è mio figlio, l’unico a salvarsi, ma che porterà con sé i segni di quella notte orrenda. Gisele era l’amore della vita di Luigi, ma era diventata anche mia figlia, una ragazza straordinaria, che amavamo tantissimo e che un atto sconsiderato ci ha portato via”.