Nuovi marciapiedi… ma non per tutti
È previsto per la fine di Agosto il termine ultimo dei lavori pubblici per il rifacimento dei marciapiedi siti in via Stefano Sergio. Ma già da subito è saltato agli occhi dei più attenti cittadini martanesi e degli abitanti prospicienti tale strada che le cose non sono cambiate poi così tanto, nonostante i lavori, se non dal punto di vista dei diversi materiali utilizzati. Ancora oggi percorrere via S. Sergio rappresenta un pericolo per i diversamente abili e per i pedoni una corsa ad ostacoli, uno slalom tra i pali della luce e quelli di fornitura elettrica. E naturalmente di questo non poteva rimanere indifferente l’Associazione L.A.U.P.O. , libera associazione universitaria per le pari opportunità, che si è da subito attivata richiedendo al sindaco la copia degli atti posti in essere, in sede di progettazione, approvazione e realizzazione dei lavori pubblici, riguardanti la rimozione e lo spostamento di determinati elementi che impediscono la fruibilità e l’accessibilità dei marciapiedi da parte dei cittadini tutti, ed in particolare di quelli con difficoltà motorie. Il problema non è certo semplice da risolvere, specie se si ha a che fare con i fondi sempre scarsi della pubblica amministrazione. Ma ora la richiesta sottoscritta dall’Associazione per le pari opportunità appare tutt’altro che pedante. Il tentativo di riqualificazione stradale è certamente apprezzabile, ma non si può fare a meno di notare tali barriere architettoniche e di chiedere se tutto è stato fatto in difesa dei diritti civili. Ci troviamo di fronte a due tipi di pali che ostacolano o impediscono la deambulazione: sul marciapiede si alternano pali di illuminazione pubblica di proprietà comunale, e pali per la fornitura elettrica di proprietà di ENEL. La rimozione o lo spostamento dei primi è compito dell’Amministrazione comunale, mentre i secondi sono rimossi da ENEL su esplicita richiesta da parte dell’ente appaltante. L’Associazione L.A.U.P.O e molti cittadini martanesi chiedono chiarezza, consci delle difficoltà incontrate dal comune ad interagire con ENEL e della lungaggine degli interventi per la rimozione dei pali e l’interramento dei cavi. Ma soprattutto si spera che in futuro non siano ancora una volta i diversamente abili le vittime innocenti di questi insormontabili problemi burocratici ed economici.
Letizia Gaetani